RIFLESSIONE LASALLIANA 7 2021-2022

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RIFLESSIONE LASALLIANA 7

2021-2022

UTOPIA: un sogno possibile!

Costruire nuove strade per trasformare la vita

Fratelli delle Scuole Cristiane Consiglio Generale


L’utopia è all’orizzonte. Mi avvicino di due passi e l’orizzonte si allontana di due passi. Cammino dieci passi e l’orizzonte si sposta dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. Allora, a cosa serve un’utopia? Proprio per questo: è utile per camminare.

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Eduardo Galeano


1.

PER QUANTO IO CAMMINI...

L'istinto di conservazione ci spinge a farlo, a conservare; a non cercare la novità, perché qualcosa dentro di noi ci dice che se incoraggiassimo questa "idea folle" potremmo finire frustrati e potrebbero nascere disordini sociali. Tuttavia, grazie allo sviluppo scientifico ed economico degli ultimi secoli, abbiamo gradualmente acquisito la fiducia per credere che, con tante innovazioni in tanti campi contemporaneamente, il progresso sarebbe irreversibile e destinato a continuare all'infinito. La pandemia COVID-19 ha sfidato questo modello di pensiero. Nonostante i progressi che abbiamo fatto nel nostro cammino, ora ci rendiamo conto che la vita umana è ancora minacciata da virus sconosciuti fino a poco tempo fa. Anche se la chiamiamo crisi "sanitaria", questa crisi è arrivata a rivelare che gran parte dell'umanità è vittima di altre malattie e sofferenze. Mentre sapevamo che il divario sociale tra chi ha e chi non ha non è una novità, esso si è aggravato e rivelato più duramente negli ultimi mesi. La quarantena, la reclusione e l'isolamento sociale hanno tolto la fonte di reddito a tante persone che sostenevano le loro famiglie nell'economia informale. L'accesso ai centri sanitari non è mai stato e non è mai equo per tutte le classi sociali. Wow! Il solo 4

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parlare di classi sociali implica già il riconoscimento che le persone, originariamente uguali in dignità, sono classificate, separate e trattate in modo diverso. Quello che si viveva già prima della pandemia si è rivelato in modo più crudele: le 2.100 persone più ricche del pianeta possiedono più ricchezza del 60% degli abitanti del mondo1. Questo abisso si vede anche nella nostra missione: l'accesso all'e-learning di qualità dipende da una buona connessione Internet, dalle attrezzature necessarie e, prima di tutto, dall'accesso all'elettricità. È vero che l'educazione non si limita alla scuola, ma la scuola come spazio fisico, oltre ad essere un luogo privilegiato di insegnamento e apprendimento, è anche un luogo di incontro affettivo, uno strumento di livellamento sociale, un ambiente integrale fa-

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vorevole alla crescita e allo sviluppo delle qualità umane. E... la scuola è anche una fonte di nutrimento. Anche in luoghi dove c'è una certa facilità di accesso all'istruzione online, il numero di bambini che soffrono di fame cronica è grande, poiché la scuola che frequentavano prima della pandemia forniva loro almeno un po' di cibo e questo non è più possibile nelle circostanze attuali. La Salle è presente in Congo, Venezuela, Burkina Faso, Ciad, Niger, Etiopia, Sud Sudan e Haiti, Paesi che sono stati classificati tra i primi 10 nell'indice della fame nel 20202. Questa pandemia ci ha fatto capire che l'isolamento e la distanza sociale sono necessari; ma la solitudine non lo è, né la paura. È quando la solitudine e il disincanto cercano di oscurare l'orizzonte che le pa-

Questa pandemia ci ha fatto capire che l’isolamento e la distanza sociale sono necessari; ma la solitudine non lo è, né la paura.

role di Gesù "Coraggio, sono io, non abbiate paura!" (Mc 6,50) sono più illuminanti, e ci ricordano la Buona Notizia che ha segnato l'inizio della sua vita pubblica e il primo annuncio del Regno di Dio: "Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi e predicare un anno di grazia del Signore." (Lc. 4,18-19) Il contrasto non

può essere maggiore tra l'utopia annunciata da Gesù e la realtà che stiamo vivendo. Il mondo che vediamo intorno a noi sembra confermare che, per quanto lontano possiamo camminare, non raggiungeremo l'orizzonte dell'utopia che desideriamo. Di fronte a questa situazione di incertezza e ambiguità, il " Coraggio, sono io, non abbiate paura!" ci invita a regolare le nostre aspettative per il futuro, ma lo fa rafforzando "l'elemento fondamentale dell'utopia: la speranza"3.

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2.

FACCIO DUE PASSI...

Questa utopia non significa una semplice convinzione che tutto è o sarà meraviglioso; piuttosto, rappresenta la nostra convinzione che ci sono sempre alternative. Giovanni Battista de La Salle ci ricorda che “non c’è niente da guadagnare nello scoraggiamento”4. Come il nostro Fondatore, che aveva i piedi ben piantati per terra, siamo certi che il mondo è qualcosa di più grande del nostro breve passaggio in esso. Grazie alla nostra esperienza tricentenaria, sappiamo che i due passi che facciamo verso l’orizzonte significano un piccolo progresso che mantiene viva la speranza per il futuro. L’ultimo Capitolo Generale ha indicato l’orizzonte verso il quale dobbiamo camminare5, rendendoci consapevoli che questa utopia, opera di Dio che è anche nostra, richiede passi concreti per realizzarla. Il Consiglio Generale ha proposto un itinerario che ci avvicinerà a questo orizzonte, indicato da frequenti segni opportunamente collocati ogni anno attraverso le Riflessioni Lasalliane.

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Gli slogan, i megatrend, le icone bibliche e i richiami alla nostra storia comune suggeriti nelle “Riflessioni” annuali ci hanno dato l’opportunità di trovare nei nostri contesti abituali aree in cui questi due passi hanno la capacità di trasformarsi in risultati trasformativi. Infatti, gli obiettivi proposti in quel momento ci hanno aiutato a fare i passi necessari, non solo per avvicinarci alle nostre mete, ma anche per costruire nuovi percorsi e trasformare vite. Soprattutto, in questi mesi abbiamo confermato che la nostra è una Missione Possibile per i Lasalliani. In un semplice sondaggio che abbiamo condotto per conoscere le iniziative che esemplificano la possibilità di questa missione, abbiamo scoperto quasi 90 risposte generose e creative alle sfide presentate dalla situazione che viviamo in questi tempi. Evidenziamo solo alcune di queste iniziative, divise in sei aree che,

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secondo noi, aprono le strade a molte altre e dimostrano che siamo stati certamente in grado di fare altri due passi verso:

1. L’esercizio della leadership e il compito comunicativo in circostanze complesse:

Le circostanze hanno dato un grande impulso alla trasformazione delle strutture di leadership nell’Istituto a tutti i livelli. È vero che l’adozione di tecnologie di comunicazione più avanzate ci ha permesso una maggiore flessibilità, regolarità ed efficacia nelle riunioni amministrative e nell’esercizio dell’autorità. Le iniziative prese dai gruppi di direzione a tutti i livelli sono numerose ed efficaci; il denominatore comune a tutte è un cambiamento di prospettiva: ora comprendiamo meglio che la vera leadership deve essere preparata a governare ed essere incoraggiata in circostanze spesso incerte, complesse e ambigue.

SPERANZA


2. Apertura a una collaborazione più ampia: La bellezza della collaborazione risiede nel combinare la conoscenza con il desiderio di imparare, mescoliamo la forza con la saggezza e uniamo idee creative in un’unica volontà di servire. Da alcuni anni insieme ai Fratelli Maristi, abbiamo unito le nostre intenzioni educative e dalla reciproca simpatia per la creazione di opere al servizio dei più bisognosi: la più recente è quella alla frontiera di Melilla-Marocco6. La Regione Lasalliana dell’Europa e del Mediterraneo, che include il Medio Oriente (RELEM), continua a promuovere la collaborazione, e lo scambio, tra i centri educativi di tutti i livelli attraverso le sue offerte e la piattaforma di ricerca chiamata International Lasallian Exchanges7, e attraverso il concorso scientifico annuale LSDreams8. Grazie alla tecnologia è stata possibile una collaborazione internazionale immediata e in tempo reale. L’esempio più evidente di questo è stato lo spirito creativo dei Giovani Lasalliani che, guidati dal loro Consiglio Internazionale (ICYL), hanno lanciato il Movimento Indivisa Manent9. Forse lo sforzo più visibile in termini di numero di persone coinvolte e l’efficace risposta economica che questo ha prodotto sono state le campagne #LasalleCOVID e #LaSalleBeirut organizzate dal Segretariato di Solidarietà e Sviluppo.10 Qui, l’Istituto ha reagito come ciò che realmente è: un corpo unico.

3. La ricerca di una maggiore vicinanza e accompagnamento: Il confinamento ha acuito la nostra sensibilità alla vicinanza e la ricerca dell’intimità necessaria per assicurare un buon accompagnamento. Nella Regione 12

Lasalliana dell’Asia e del Pacifico (PARC) l’esperienza del Postulantato “on line” si realizza per i giovani in Pakistan, Sri Lanka e Filippine. I postulanti vivono in una comunità di formazione nei loro rispettivi Paesi, ma si incontrano periodicamente in videoconferenza per pregare, condividere e imparare. L’équipe regionale dei formatori è stata notevolmente rafforzata dalla partecipazione di relatori provenienti da tutto l’Istituto, che si impegnano con i postulanti in una varietà di discussioni interessanti. Nelle Antille-Sud Messico, le comunità assumono un impegno concreto per stabilire una cultura della prevenzione per contrastare la violenza e la discriminazione, e promuovere i diritti umani11. Simili e interessanti esperienze di accompagnamento in comunità si stanno realizzando nella Provincia Lasalliana dell’Estremo Oriente (LEAD) con due diversi gruppi, uno di adolescenti e l’altro di adulti. I temi affrontati sono: le sfide dell’educazione lasalliana oggi, il ruolo del lasalliano nella cura della terra, la promozione delle relazioni personali per far progredire la missione e la fraternità umana alla luce dell’enciclica Fratelli Tutti (FT)12. E in modo diretto e virtuale, i lasalliani del Canada offrono uno spazio di accompagnamento, di formazione e di convivenza per i giovani che si sentono isolati. Al Villaggio dei Giovani di Saint-Augustin-de-Desmaures, in Quebec, laboratori come “Saper vivere insieme”, “Resilienza”, “Perseveranza” e altri, li aiutano a far fronte all’ansia e allo stress legati alla pandemia13.

4. La preoccupazione di mantenere un’educazione di qualità per tutti: Siamo lieti di notare che, anche se la tecnologia ha contribuito a mantenere e aumentare il livello di qualità e le esigenze accademiche, l’insegnante non ha perso di vista il fine ultimo di questi 13


La sete di eternità è aumentata con il prolungarsi della reclusione.

cambiamenti: lo studente. Il “Benilde Global Campus” della Regione Lasalliana degli Stati Uniti e del Canada (RELAN) potrebbe essere un esempio di questo tipo di iniziativa, poiché comprende tutte le attività educative delle più di cinquanta scuole superiori della Regione14. Alcune iniziative hanno un’area specifica di formazione, come quella della Provincia Lwanga (ndt Africa anglofona),

dove si sta realizzando un ambizioso programma online sulla Difesa e Protezione dei Minori in sei Paesi africani15. Abbiamo ricevuto altre 20 risposte come queste che segnalano iniziative di sostegno scolastico, in particolare, nell’area della formazione degli insegnanti: seminari, corsi di accreditamento, conferenze e workshop a diversi livelli, nazionale, regionale o internazionale.

5. Attenzione ai bisogni spirituali fondamentali: La sete di eternità è aumentata con il prolungarsi della reclusione. Si sono moltiplicate le proposte di preghiera, di approfondimento della fede, le offerte di metodi innovativi di motivazione spirituale, i 14

programmi che sottolineano l’importanza della meditazione, l’effetto benefico della direzione spirituale, la ricchezza del dialogo interreligioso, ecc. Nella maggior parte dei Distretti sono stati organizzati

virtualmente i ritiri annuali dei Fratelli, molti dei quali con la presenza e la partecipazione di laici. Alcuni esempi: La Provincia Lasalliana del Nord America Orientale (DENA) offre anche uno spazio chiamato SALT (Sharing a Lasallian Table)16; la Provincia Centro America-Panama ha due progetti che danno un riscontro positivo: “Vida Interior”17 e “Yo Me Sumo”18; la Provincia San Francisco-New Orleans organizza conversazioni online e gruppi di lettura spirituale19; la Provincia Italia tiene incontri mensili di riflessione e dialogo20; la Provincia Lasalliana Spagna e Portogallo (ARLEP) ha creato una pagina web specializzata nella spiritualità lasalliana21. Ci sono alcune Province che hanno trasformato la crisi in un’opportunità per la Pastorale Vocazionale. L’ARLEP, per esempio, ha creato lo spazio virtuale “Noi siamo La Salle” per presentare in modo contemporaneo e suggestivo la vocazione cristiana e le diverse opzioni di vita basate sul carisma lasalliano22. Simili iniziative pastorali creative si possono trovare in Argentina-Paraguay23, a Bogotà24 e nella Regione Lasalliana Latinoamericana (RELAL), collaborando a livello regionale con altre congregazioni religiose25. Il Segretariato dell’Associazione per la Missione ha creato un gruppo internazionale e multireligioso di Spiritualità Lasalliana che intende essere un “Laboratorio di Idee” (think tank) che offre formazione e ulteriore sviluppo nel vivere la propria spiritualità26.

RIFLESSIONE


6. Un maggiore impegno nel servizio educativo dei più bisognosi: L’incertezza degli ultimi tempi non ci ha fatto dubitare del nostro carisma; al contrario, ha intensificato il nostro impegno per l’educazione dei giovani, specialmente quelli più bisognosi. Il Segretariato di Solidarietà e Sviluppo e la comunità lasalliana del Mozambico del “Centro Educacional e Assistencial La Salle - CEALS” di Beira attira, forma e organizza giovani volontari per prestare servizio in altre scuole a bambini e giovani della stessa età che sono a rischio. Li rende consapevoli dei diritti dei bambini e dei vantaggi di rimanere a scuola e perseverare27. Negli Stati Uniti, la RELAN28 e il Distretto DENA promuovono gli stessi valori in quelli che chiamano “i quattro pilastri”: diritti dei bambini, giustizia razziale, movimenti migratori e giustizia ambientale. Il progetto “Kada Uno” di LEAD nelle Filippine è stato in prima linea nel sostenere i settori più vulnerabili con lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di ventilatori clinici e maschere facciali. Il successo delle sue iniziative è stato rafforzato dalla partecipazione di varie ONG, organizzazioni religiose, scuole, giovani lasalliani e aziende private che hanno gli stessi obiettivi29. Sappiamo che, nella complessità dei problemi del mondo, gli esempi citati in queste sei aree potrebbero essere descritti solo come piccoli passi sulla lunga strada dell’utopia. Sì, ma percorrendoli insieme possiamo orgogliosamente chiamarli “piccoli-grandi” passi perché abbiamo imparato a vedere la realtà da un’altra prospettiva. Ora sappiamo che la domanda chiave non è più “Come posso risolvere questo problema e togliermi questo peso dallo stomaco?” ma “Come posso affrontare questa situazione e fare del bene a queste persone, e alle generazioni future?”30.

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3.

I MIEI OCCHI HANNO VISTO L’UTOPIA!

Cambiare la domanda proiettandola nel futuro si identifica con lo spirito dell’utopia. Camminare verso un orizzonte ci fa sapere intuitivamente che è camminando che potremo un giorno riconciliarci con noi stessi, con i nostri fratelli e sorelle, con la nostra storia, con la natura e con Dio. Questo spirito di utopia è molto presente nella tradizione ebraica, nella visione dei suoi profeti. Due di loro, uno di nome Simeone e l’altra di nome Anna, vecchi, giusti e pii, che durante la loro lunga vita aspettavano attivamente la restaurazione di Israele, vedono “LA” Salvezza dove gli altri vedevano solo un altro bambino (Cfr. Lc. 2,22-40)31. Essi, senza aver visto un bambino già cresciuto e formato dai suoi genitori Giuseppe e Maria, senza aver sentito il suo messaggio, già lo identificano e lo fanno conoscere agli altri come “Luce di tutto il genere umano”: l’utopia che hanno desiderato per tanti anni si trova finalmente nelle loro mani vecchie e ruvide. Invecchiare ed essere sopraffatti – oltre che dagli anni e dai malanni - dalle difficoltà e dalle delusioni della vita, può far sentire le persone stanche e senza aspirazioni. L’aspetto peggiore dell'invecchiare è la mancanza di idee per il futuro. Questo non era il caso di Anna e Simeone: la speranza nell'utopia della salvezza per tutti cresceva con l'età! La loro prospettiva futura adempie la promessa di un altro profeta, Gioele, che secoli prima aveva 20

assicurato che sarebbe arrivato un tempo in cui Dio avrebbe effuso il suo Spirito "sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni." (cfr. Gioele 3, 1). Se i nostri vecchi non sognano, i nostri giovani non potranno vedere all'orizzonte nessuna utopia che li inviti a continuare a camminare. Papa Francesco ci ha detto che "Un giovane senza utopia è un vecchio precoce, che è invecchiato prima del tempo… Un’utopia, in un giovane, cresce bene se è accompagnata da memoria e discernimento. L’utopia guarda al futuro, la memoria guarda al passato, e il presente si discerne… ciò che è più proprio del giovane è l’utopia. Da qui l’insistenza sull’incontro degli anziani e dei giovani." Questa tensione dinamica tra memoria e discernimento che l'utopia produce è l'asse attorno al quale ruota il nostro compito educativo, sia per imparare, sia per insegnare, sia per formarci. Anche Giovanni Battista de La Salle faceva sogni in cui vedeva "che tutti gli uomini non solo sarebbero arrivati alla conoscenza della verità, ma sarebbero stati anche salvati" grazie alla presenza puntuale di maestri che avrebbero contribuito a questa visione (Cf. JBLS, MR 193.3). La ragione ci dice che questo tentativo di salvezza è utopico e che, nello sforzo di realizzarlo, tutto può andare perduto. Ma questa utopia dà senso alla nostra esistenza, perché esige, 21


Questa utopia dà senso alla nostra esistenza, perché esige, contro ogni previsione, che la nostra missione sia necessaria e possibile.

contro ogni previsione, che la nostra missione sia necessaria e possibile. I nostri giovani avranno una visione se vedranno che i loro maestri sognano come loro; se vedranno che nella loro comunità educativa portare l’educazione ai bambini e ai giovani più emarginati è qualcosa che è “sotto gli occhi di tutti come una luce che brilla su tutte le nazioni”. Allora sapremo che anche noi “abbiamo già visto la salvezza-utopia” e che ora possiamo accelerare i nostri passi verso di essa. Quanto più le ombre dell’insensatezza abbondano nella

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società, tanto più la presenza di quella luce diventa più necessaria ed è più urgente che ci sia chi si ostina a camminare, uno o due passi in più, verso le grandi utopie. In Fratelli Tutti, Papa Francesco sottolinea ripetutamente come, tra le ombre che offuscano il futuro della nostra società, l’indifferenza verso coloro che sono messi da parte rappresenti una pandemia peggiore di quella prodotta dal COVID-19. L’indifferenza e lo scoraggiamento allontanano l’orizzonte; al contrario, la speranza attiva di Simeone, Anna e Giovanni Battista de La Salle è una provocatoria ispirazione a fare altri dieci passi.


4.

L’ORIZZONTE, OLTRE...

È vero che l’orizzonte continua a spostarsi di dieci passi, ma è anche vero che l’utopia lasalliana, poco a poco e di impegno in impegno, ci ha motivato a camminare altri dieci passi più in là. Il Patto di Educazione Globale “ci invita ad essere protagonisti (...), facendosi carico di un impegno personale e comunitario per coltivare insieme il sogno di un umanesimo solidale, rispondente alle attese dell’uomo e al disegno di Dio. Ci incoraggia ad avviare processi di trasformazione senza paura, guardando al futuro con speranza”32. Noi, dai valori tipicamente lasalliani, camminiamo verso l’orizzonte mantenendo viva questa utopia, perché crediamo in una vita che vale la pena vivere; formiamo una grande comunità che ci rende forti, e stiamo costruendo nuove strade che ci avvicinano all’orizzonte del servizio educativo dei bambini e dei giovani, specialmente dei poveri.

Crediamo in una vita degna di essere vissuta La pandemia ci ha aiutato a riflettere sulle “grandi domande” che spesso ignoriamo in mezzo alla routine della vita quotidiana: vale la pena continuare a vivere come abbiamo vissuto? Dovrei fare di più con il tempo, i talenti e le risorse che possiedo? Qual è il mio contributo al miglioramento della società? Come istituzione, questi ultimi tempi ci hanno anche dato l’opportunità di ripensare alle domande esistenziali: Stiamo facendo il nostro lavoro in modo etico? Stiamo praticando i principi che predichiamo? Qual è la ragione principale della nostra presenza qui e ora? Con le nostre riflessioni e risposte, stiamo scoprendo che l’utopia crescerà e rimarrà attraente per animare i nostri passi se è accompagnata da memoria e da discernimento. L’utopia che sogniamo oggi fa memoria del nostro passato. Possiamo fare della nostra utopia una missione possibile perché crediamo che significhi: Sostenere il giusto dialogo tra giustizia e carità, senza tacere di fronte alle indicibili violenze causate dalla discriminazione e dal razzismo.

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Creare un ambiente dove ogni essere umano conosca il proprio ruolo nel cosmo, senza dimenticare le vittime anonime che periscono a causa della mancanza di rispetto per la nostra madre terra. Lottare contro lo status quo, senza rassegnarsi alle cose così come sono. Riconoscere la presenza di Dio dove accadono cose buone per i poveri, senza farsi scoraggiare dalla lunga attesa. Credere fermamente che possiamo vivere una vita degna di essere vissuta, senza cedere all’ansia.

Formiamo una grande comunità che ci rende forti La nostra forza sta nel senso di comunità e di appartenenza, di fraternità e di lavoro di squadra. La recente Dichiarazione sulla Missione Educativa è chiara nel sottolineare che ciò che caratterizza i nostri processi educativi è il ruolo svolto dalla "comunità". Il servizio educativo dei poveri comporta sempre una proposta pedagogica basata sulla fraternità, l'impegno per la giustizia, la promozione dell'equità e una chiara concezione della Chiesa ispirata alla sinodalità.

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In una vena poetica, prendendo in prestito e adattando il racconto ispiratore di Anthony de Mello "L'umanità" potremmo descrivere così la nostra utopia di fraternità: La conferenza che il Maestro avrebbe tenuto su "La distruzione della nostra utopia di fraternità" era stata ampiamente annunciata, e molte persone vennero nei giardini del monastero per ascoltarlo. La conferenza si concluse in meno di un minuto. Tutto ciò che il Maestro disse fu: Queste sono le cose che metteranno fine alla nostra utopia di fraternità: I sogni, senza compromessi e rotture; La spiritualità, senza incarnazione e profezia; La missione, senza i poveri; Il denaro, senza austerità e misericordia; La devozione al Fondatore, senza seguire Gesù Cristo; La comunità, senza consapevolezza della realtà.

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Costruiamo nuove strade Le persone sono spesso sorprese di come abbiano saputo ben gestire il loro tempo di reclusione. L’esperienza ha reso molti di loro meglio equipaggiati per affrontare le sfide future. A livello istituzionale e comunitario, possiamo anche parlare di questo tipo di esperienza. Non è raro incontrare persone che, dopo aver subito queste prove, hanno acquisito un’immagine più chiara di se stesse e della comunità a cui appartengono. Individui e istituzioni hanno scoperto nuove competenze, capacità di tolleranza, resilienza e un potenziale di crescita di cui non si rendevano pienamente conto. Ma l’esperienza non è stata la stessa per tutti. Ci sono coloro che hanno rafforzato o rinnovato vecchie abitudini, o hanno assunto ruoli negativi o cinici che si aggiungono alle loro frustrazioni. Le circostanze hanno costretto altri a lasciare il lavoro o ad abbandonare progetti 28

apparentemente brillanti. La reclusione ha persino contribuito all’aumento dei casi di separazioni familiari, violenza domestica, abbandono di bambini e femminicidi. La velocità delle comunicazioni ci ha reso ancora più consapevoli della discriminazione razziale, culturale e sociale, così come dell’abbandono della nostra casa comune e di altri tipi di violenza contro culture e popoli indigeni. Tutto questo porta con sé la sfida di adattarsi e innovare. L’utopia lasalliana ci sfida a costruire strade nuove e difficili con determinazione ed entusiasmo. Come si può fare tutto questo? Mettendo in pratica la nostra Dichiarazione sulla Missione Educativa. Cioè mettendo la persona al centro del processo educativo33. Infatti, il nostro carisma ha molto da dare al mondo con una pedagogia che, in linea con Fratelli Tutti, integri in modo più diretto e chiaro il senso e il significato dell’esi-

stenza sociale, la dimensione fraterna della spiritualità, la convinzione della dignità ina-

lienabile di ogni persona, la motivazione ad amare e accogliere tutti (cf. FT 86).

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5.

PROPRIO PER QUESTO L’UTOPIA È UTILE, PER CAMMINARE!

Siamo stati privati delle nostre precedenti routine per molti mesi e ora, cosa ci rimane? Di alcune di esse non si sente la mancanza, almeno non al momento: condurre riunioni tecniche o amministrative in videoconferenza invece che di persona, per esempio, è una cosa relativamente semplice. Tuttavia, perdere qualsiasi modello di azione è disorientante e la perdita di alcuni dei modelli abituali o familiari può anche essere scoraggiante, come la possibilità di insegnare e imparare in presenza con l’insegnante e i compagni nello stesso ambiente fisico. Forse ciò che rimpiangiamo è la perdita di certezza, il tipo di certezza che le usanze familiari offrono a quelli di noi che le vivono pienamente. Forse è una ricerca di sicurezza, il tipo di sicurezza che un bambino cerca nei suoi genitori. O un intimo desiderio di un porto sicuro in cui essere in pace. Qualunque sia la causa, tutti noi troviamo difficile accettare che la realtà del mondo è instabile, mutevole, effimera.

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Senza la comodità della routine e dell’abitudine, abbiamo l’opportunità e l’obbligo di fare qualcosa di straordinario: vedere il mondo così com’è, capire e accettare che le nostre immagini continueranno a cambiare, non perché siano sbagliate, ma perché stiamo diventando sempre più dotati di migliori strumenti di visione. La nostra realtà non diventa più instabile, è solo che la nostra comprensione della realtà è, per necessità, un “work in progress”.34 Guardando al passato-memoria e al presente-discernimento, con il cuore pieno di gratitudine, i Lasalliani, insieme alla loro estesa rete di educazione umana e cristiana nei cinque continenti, guardano al futuro-utopia e, con il vecchio Simeone nel Tempio di Gerusalemme esclamano: “I nostri occhi hanno visto la tua salvezza!” (Lc. 2,30). L’utopia è possibile! Nel piccolo e nell’umile, Dio si è rivelato e continua a rivelarci l’orizzonte del nuovo giorno in cui i poveri riceveranno la Buona Novella, i prigionieri la liberazione, i ciechi la vista e gli oppressi la libertà. Quel nuovo giorno ci sorprenderà a fare molti più passi.

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6. 1. 2. 3. 4. 32

RIFLESSIONE PERSONALE E COMUNITARIA

Il mondo che vediamo intorno a noi sembra confermare che, per quanto lontano camminiamo, non raggiungeremo l’orizzonte dell’utopia che desideriamo. Essere consapevoli di ciò è già un primo passo. Ora, quale può essere il nostro contributo concreto al miglioramento della società?

5.

L’utopia lasalliana ci invita a costruire nuovi percorsi. Quali alternative o proposte di innovazione possiamo suggerire per avvicinarci all’orizzonte che immaginiamo insieme?

I nostri predecessori, maestri, Fratelli, genitori, nonni o insegnanti hanno sognato qualcosa che in qualche modo ci hanno trasmesso. Quali di questi sogni ci motivano a vedere un futuro più positivo? Abbiamo qualità, conoscenze, storie ed esperienze da condividere con altri più giovani di noi. Qual è la visione del futuro che vogliamo comunicare loro? Vedere il mondo com’è ora ci aiuta a capire e ad accettare che la realtà presente continuerà a cambiare. Cosa deve morire in noi per permettere a Dio di far nascere cose nuove nel nostro ambiente?

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NOTE Statistiche: Oxfam America. 2020 Annual Report. 2 Statistiche: Phillip Morris “Come un virus e un disordine sociale sono diventati un test della nostra umanità. National Geographic, Novembre 2020. 3 Claudio Magris. Utopia e Disincanto. Saggi 1974-1998. Garzanti, 2016. 4 Lettera 54.8, A Fratel Robert, May 1, 1708. 5 Cfr. Circolare 470 “Verso l’anno 2021; Vivere insieme la gioia della nostra missione” Roma, 2015. 6 https://champagnat.org/es/comunidad-fratelli-de-melilla-un-proyecto-conjunto-de-maristas-y-lasallistas-para-ayudar-inmigrantes/ 7 International Lasallian Exchanges 8 (20+) LSdreams | Facebook. 9 https://www.facebook.com/lasalleorg 10 De La Salle Solidarietà Internazionale ONUS: Homepage (lasallefoundation.org) 11 https://www.lasalle.org.mx/ comunidad-segura/ 12 www.lasalle-lead.org 13 http://villadesjeunes.com/ 14 https://www.catholicvirtual.com/ benilde-global-campus-2/ 15 http://www.lasallianonline.org/moodle 16 https://www.fscdena.org/ advent-retreat-2020/week-one/ 17 http://lasalleca.org/lasallistasenpascua 18 http://lasalleca.org/proyecto-yo-me-sumo 19 https://delasalle.org/programs-events/ brothers-formation/ 20 http://www.lasalleitalia.net 21 https://espiritualidad.lasalle.es/ 22 http://www.somoslasalle.com/ 1

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Instagram @somoslasallanos y @somoslasallanosparaguay 24 https://www.youtube.com/lasallecolombia 25 http://www.relal.org.co/index.php/uncategorized/1033-i-encuentro-virtual-de-pastoral-juvenil-y-vocacional 26 https://www.lasalle.org/profundizar-la- espiritualidad-lasaliana/ 27 https://www.facebook.com/ceals.lasalle https://www.facebook.com/hashtag/ceals 28 https://lasallian.info/lasallian-higher-education-group-focuses-on-advocacy-and-social-justice/ 29 https://www.delasalle.ph/kadauno 30 Cfr. Richard Rohr, The Naked Now: Learning to See as the Mystics See (The Crossroad Publishing Company: 2009), 156-158. 31 Immagine dal sito https://discover.hubpages.com/religion-philosophy/When-GodGives-You-the-Silent-Treatment. 32 Papa Francesco, Messaggio per il lancio del Patto Educativo. Roma, 12 Febbraio 2019. 33 Dichiarazione sulla Missione Educativa Lasalliana. Articolo 1. p. 117. Roma, 2020. 34 Cf. David P. Barash. Lost paradigms: How science changes. Letras Libres Magazine. April 2020. 23

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RIFLESSIONE LASALLIANA NUMERI PRECEDENTI 2015 - 2016 1. Un’esperienza di Vangelo 2016 - 2017 2. Una chiamata, molte voci 2017 - 2018 3. Lasalliani senza frontiere 2018 - 2019 4. Lasalliani di cuore 2019 - 2020 5. Grandi cose sono possibili 2020 - 2021 6. Tu sei parte del miracolo

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L’artista Vanessa Tremain ha realizzato le illustrazioni https://www.mariatremain.com Le fotografie sono di scuole e ministeri lasalliani in diverse parti del mondo, inviate dai Distretti, come materiale d’archivio ad uso del Servizio di Comunicazione e Tecnologia dell'Istituto e del Segretariato di Solidarietà e Sviluppo - Roma. Traduzione di Fratel Enrico Muller (Revisione della traduzione a cura di Sara Mancinelli, Annalisa Malatesta e Andrea Testa). Logo: “Utopia un sogno possibile!” Un ringraziamento speciale al team di design del Dipartimento di Comunicazione dell'Universidad de La Salle di Bogotà, Colombia, che ha realizzato questo logo per tutti i lasalliani del mondo. Disponibile per l'utilizzo in www.lasalle.org 2021 - Casa Generalizia, Servizio di Comunicazione e Tecnologia, Roma, Italia.


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